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Sonetti a Urania
Edizioni DBS, Feltre, 2001
Formato 10 x 15, 48 pagine, 2,58
La pubblicazione
di questi 39 sonetti costituisce l'esordio dell'autore nella poesia.
Loro argomento è ovviamente, l’amore, non necessariamente quello per
l’amata, ma anche per un amico o un’amica, gli amici, i parenti,
ecc. Una scelta che non occorre certo giustificare: Dante parla di
Dio quando conclude il suo capolavoro con l’endecasillabo
probabilmente più famoso della storia della poesia “l’amor che move
il sole e l’altre stelle”, ma la stessa cosa si può dire anche
dell’amore che tutti conoscono, anche della sua componente fisica.
Troppo facile dire che sia per noi la cosa più importante: senza di
esso non si muoverebbe foglia sulla Terra, senza di esso non ci
saremmo neppure.
Urania è, altrettanto ovviamente, la
musa dell’astronomia ed è l’unica musa che non presiede ad un’arte,
ma ad una scienza e gli antichi sapevano che la scienza che si
avvicina di più ad un’arte è proprio l’astronomia. Anche se non
hanno argomento astronomico, la maggior parte dei sonetti ha un
titolo astronomico, di solito un nome di stella.
Urania è, forse,
un ideale di donna, una donna che chiede, ma si accontenta anche, di
essere solo adorata. Forse è la donna di cui sono state gelose
alcune delle amiche dell'autore. Allora, forse, è giusto che questa
raccolta porti il suo nome.
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