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Orologi solari nella terra del Palladio
Vicenza,
Accademia Olimpica, 1998
formato 17 x 24, 120 pagine, 22 ill. B/N, 94 a
colori
Prezzo
di copertina € 14,46
L'opera contiene una catalogazione svolta nel 1994 e nel 1998,
tesa
soprattutto a diffondere la considerazione e il rispetto verso le
meridiane da parte dell'opinione pubblica locale. In essa si
spiegano i motivi che debbono portare al mantenimento e alla tutela
delle
meridiane, alla comprensione del loro
funzionamento e delle modalità di progettazione e
tracciamento. Inoltre si mostra la loro utilità nel guidare gli studenti a comprendere i movimenti del nostro pianeta nel sistema solare.
I quadranti solari sono "beni
popolari" per eccellenza, e in un senso più profondo di altri
manufatti di stampo prettamente artistico, come sculture o
affreschi. Mentre questi possono venire apprezzati soprattutto da
chi è già in possesso di un'elevata sensibilità artistica, un
tracciato di meridiana può interessare chiunque sia
informato dell'uso a cui era ed è destinato un orologio
solare. E le meridiane sono beni popolari anche perché spesso sono
state tracciate da gente qualunque, usando il metodo più semplice,
anche se naturalmente scorretto, piantare sul muro un ferro e, nel
corso dell'anno, segnare le linee orarie basandosi su un orologio
meccanico.
Il libro è diviso in due parti. La
prima è suddivisa in tre capitoli. Nel primo si traccia una breve
sintesi della storia della gnomonica, esplorando le sue connessioni
con la storia dell'astronomia e delle altre scienze. Nel secondo si
prende in esame il funzionamento degli orologi solari, la loro
lettura, introducendo alcune semplici nozioni di cosmografia, e
infine il tracciamento dei tipi più diffusi. Nel terzo capitolo
vi è un'analisi dei motti e delle massime inserite negli
strumenti vicentini, delle cosiddette meridiane
naturali (metodi di misurazione del tempo che utilizzano parti
del corpo umano o cime montane) e si parla dei problemi
relativi al restauro di strumenti in cattivo stato e dell'estrema
attualità del messaggio culturale delle meridiane. La seconda parte comprende l'intero
catalogo provinciale, illustrato con le immagini degli
strumenti giudicati più significativi sotto il profilo storico e
tipologico.
Il libro tratta di un
patrimonio culturale di grande valore. L'indagine a largo spettro
compiuta sul territorio, su diversi piani e a vari livelli, con la
possibilità di cogliere differenti aspetti legati alla cultura
locale, in particolare alle conoscenze astronomiche diffuse nella
coscienza popolare, si trasforma alla fine in qualcosa di sublime:
si parte per cercare meridiane e si torna con un bagaglio di
conoscenze storiche, geografiche, artistiche, soprattutto umane, che
non si sarebbe mai potuto immaginare. Tutti questi aspetti, la
ricerca bibliografica, la scoperta in loco, l'interpretazione e la
riduzione dei dati, il rinvenimento del significato geometrico e
fisico dei vari manufatti, la bellezza paesaggistica dei molti siti
esplorati, il senso di avventura che accompagna molte esplorazioni
nei luoghi meno battuti, vanno alla fine a comporre un mosaico di
una valenza culturale profonda, che dà quasi un senso, non solo di
conoscenza, ma quasi di "sprofondamento" nel territorio esplorato.
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