Gabriele Vanin è Presidente emerito
dell'Unione Astrofili Italiani (in carica fra il 1995 e il 2000) e Fondatore
e Presidente dellAssociazione Astronomica Feltrina Rheticus.
Si occupa soprattutto di comete: ne ha studiato una trentina,
partecipando anche alle campagne internazionali per losservazione della Halley e
della Hale-Bopp; di quadranti solari: ha censito circa 300 meridiane in
provincia di Belluno e circa 250 in provincia di Vicenza, pubblicandone i
relativi cataloghi, e ulteriori 60 in provincia di Padova; è stato uno dei maggiori
contributori del volume-catalogo Meridiane dei comuni dItalia (che contiene ben 13
000 segnalazioni), pubblicato nel 2001 dalla Sezione Quadranti Solari dellUAI ed è
tuttora responsabile del Veneto per la catalogazione nazionale delle meridiane
allinterno della suddetta organizzazione; di storia dellastronomia: si è
occupato soprattutto di astronomia rinascimentale e secentesca, con contributi originali
sulle osservazioni telescopiche galileiane, pubblicando nel 2008 un'opera
molto lodata dalla critica sull'astronomia di Galileo. Ha appena
pubblicato un libro sulla storia delle costellazioni.
Si occupa anche di divulgazione e di didattica dell'astronomia.
Collabora alle più importanti riviste di astronomia nazionali. Ha al suo attivo 462
pubblicazioni, fra cui 30 libri, due traduzioni, quattro contribuzioni a libri, tre curatele
di volumi di atti, oltre 300 articoli su periodici a diffusione nazionale,
oltre un centinaio su
periodici locali. È stato direttore editoriale dal 1997 al 2001 della rivista Astronomia
dellUAI. Sul mensile L'Astronomia è stato titolare, dal 1994 al 2002, della rubrica
fissa Primi passi. Tre dei suoi libri, pubblicati da Mondadori, hanno avuto grande
successo anche allestero: LAtlante fotografico delluniverso è stato
pubblicato anche in Francia, Canada e Stati Uniti, I grandi fenomeni celesti è stato
pubblicato anche in Germania, Stati Uniti e Francia, Le eclissi è stato pubblicato anche
in Francia. Nel 1999 ha anche tradotto per Mondadori Luniverso invisibile di David Malin, il più grande astrofotografo del mondo.
Attivo
conferenziere, ha tenuto dal 1985 ad oggi più di 300 conferenze in ogni parte d'Italia.
In campo didattico è stato direttore nazionale dal 1998 al 2001 del corso
di aggiornamento per docenti dellUAI Astronomia Viva, svolto in
diretta collaborazione con il Ministero dell’Istruzione.
Ha inoltre tenuto altri tre corsi di
astronomia per docenti, in collaborazione con i distretti scolastici di Feltre, Agordo e
Crespano.
|
Ha tenuto una sessantina di corsi di astronomia e circa 300 lezioni a
scolaresche di scuole di ogni ordine e grado. È anche un appassionato fotografo del cielo notturno, che
riprende nei suoi vari aspetti utilizzando tutte le focali possibili, dal fish-eye al
grande telescopio: le sue fotografie sono state pubblicate da riviste
italiane, austriache, statunitensi.
Partecipa spesso a viaggi e safari per osservare e fotografare
importanti fenomeni astronomici: ha organizzato una spedizione in Tunisia per osservare la
cometa di Halley nel 1986. Ha guidato, nel 1991, la spedizione dell'Unione Astrofili
Italiani in Messico per l'osservazione dell'eclisse totale dell'11 luglio e, nel 1994, la
spedizione dell'Associazione Astronomica Rheticus in Perù per l'eclisse del 3 novembre.
Inoltre è andato in India per leclisse totale del 24 ottobre 1995, in Ungheria per
quella dell11 agosto 1999, in Spagna per quella del 3 ottobre 2005, al largo di
Creta per quella del 29 marzo 2006, al largo del Giappone per quella del 22
luglio 2009.
Nel novembre 1999 ha partecipato al viaggio
dellUAI in Sinai per osservare la grande tempesta meteorica delle Leonidi. Nel 2002
è andato in Islanda per osservare laurora boreale. Nel 2004 si è recato a
Mauritius per osservare il cielo stellato australe e la cometa Linear. Una delle sue passioni riguarda la cosiddetta
extreme astronomy ovvero il trasporto (a
spalla!) di telescopi ad alte quote per losservazione da cieli purissimi e
incontaminati. Assieme ad alcuni membri dellAssociazione Astronomica Feltrina
Rheticus ha portato un telescopio da 20 cm sulla cima della Marmolada (3343 msm) nel 2001
e un 25 cm sulla Punta Gnifetti (4559 msm) al Monte Rosa nel 1996.
É appassionato anche di poesia,
e soprattutto di metri classici: nel 2001 ha pubblicato la sua prima raccolta di sonetti,
dedicandoli, ovviamente, alla musa dellastronomia, Urania, nel 2004 ha pubblicato un
poema didascalico sul cielo stellato in terzine dantesche, nel 2007 una seconda raccolta
di liriche in metrica classica. Di recente ha coronato due grandi sogni:
nel 2008 la realizzazione di una casa-osservatorio, sulle colline di
Feltre, dotata di vari strumenti, fra cui un telescopio automatico
da 36 cm di diametro. E, poco distante, assieme all'Associazione Rheticus,
la costruzione di un Centro Astronomico, dedicato alla memoria del
padre, dotato di planetario con cupola da otto metri e un
osservatorio con un parco invidiabile di strumenti, di cui il più
grande ha ben 64 cm di diametro. |