California dreaming?
Forse non ci sono pi튉 speranze. L'altra sera, al TG3, hanno riferito la notizia della
riapertura, dopo diversi anni di restauro, del Griffith Observatory
a Los Angeles. Si tratta di una struttura benemerita nel mondo
e meta di molti turisti che vanno in California e in particolar modo
a Los Angeles. Giଠpeccato che la riapertura, dopo un
impressionante ammodernamento ed espansione degli exhibit, vi sia
stata tre anni fa!
Ma nel bacino di Los Angeles
c'蠵n'altra struttura che merita una visita da parte degli
appassionati di astronomia, ovvero l'Osservatorio di Monte Wilson,
collocato su una montagna a circa 50 km dalla metropoli
californiana, a 1740 m di altezza.

A fianco, come si presenta oggi
lo storico telescopio da 60 pollici ubicato a Monte Wilson, San
Gabriel Mountains, Angeles National Forest, Los Angeles.
Qui c'蠬a possibilitࠤi
coronare il sogno di ogni astrofilo, ovvero osservare visualmente
con un telescopio davvero grande, lo storico 60 pollici Hale. Questo
strumento, collocato nel 1908, 蠳tato il primo telescopio di
concezione veramente moderna ed 蠳tato il pi粡nde del mondo fino
al 1918. Fu utilizzato da personalitࠃome Edwin Hubble, Allan
Sandage, Walter Baade per svelare i segreti delle stelle e delle
galassie e serv젡d Harlow Shapley per demolire l'ultimo residuo di
antropocentrismo, mostrando che il Sole occupa una posizione del
tutto periferica nella nostra galassia.
Oggi chiunque puࡣcedervi,
pagando una cifra compresa fra i 900 (mezza nottata) e i 1600
dollari (tutta la notte) per gruppi da 1 a 25 persone e passarvi una notte di quelle
da ricordarsi per tutta la vita.
Ecco una vivida
memoria osservativa, risalente al 2002, del direttore di Sky & Telescope,
Robert Naeye: "Quella notte fummo favoriti da un seeing sotto l'arcosecondo.
Osservammo principalmente oggetti di profondo cielo come la nebulosa
di Orione e numerose planetarie. Anche se dovevamo fare lunghe
attese per passare un minuto o due all'oculare, vedevo dettagli che
avevo solo immaginato dalle fotografie.
Ma il
clou venne nelle ore
che precedettero l'alba. Uno non associa normalmente un telescopio
da un metro e mezzo all'osservazione planetaria, ma Giove e Saturno
erano entrambi vicino all'opposizione. La loro vista attraverso un
oculare ad altissimo ingrandimento era fenomenale, e rimarr࠰er
sempre nei miei ricordi. I pianeti apparivano in tre dimensioni, e i
dettagli nell'atmosfera di Giove erano incredibili. Sembrava di
vederlo dall'oblऩ un'astronave. Si vedevano facilmente i dischi
dei satelliti galileiani, e di Titano, e questo appariva arancione
come nelle immagini delle Voyager e della Cassini."
Il 60 pollici di Monte Wilson 蠤i gran lunga
il pi粡nde telescopio del mondo con il quale si possa osservare
direttamente. Ovvero con il quale, di fatto, si possa osservare il
cielo come esso 蠲ealmente. Vale la pena di ricordare, infatti, che
le nostre bellissime astrofotografie, nonch頬e riprese fatte con i
telescopi professionali o con l'Hubble Space Telescope, sono
n頰imeno che degli artefatti, delle rappresentazioni molto
esaltate, o per scopi estetici o scientifici, della realt
Il 60 pollici 蠦/16 e quindi ha una focale di
2438 cm. ɠdotato di un portaoculari da 4 pollici e due oculari con
questo diametro con focali di 100 e 50 mm, che danno quindi 240 e
480 ingrandimenti. I visitatori possono perయrtarsi propri oculari
con passo da 2 pollici, perch頥siste un adattatore apposito.
Nonostante la vicinanza a Los Angeles, il
cielo, grazie alle ordinanze di contenimento dell'inquinamento
luminoso, 蠭igliore di quello del 1984. Non dimentichiamo perࣨe
l'area urbana di Los Angeles, con i suoi 12 milioni di abitanti, 蠍
una delle pi䥮samente popolate del mondo. Certamente, i 1700 m di
quota aiutano, tanto 蠶ero che a Monte Wilson si continua a fare
ricerca con l'altrettanto storico telescopio Hooker da 100 pollici.
Nella brochure di Monte Wilson si dice che i
migliori oggetti da osservare sono pianeti, nebulose planetarie,
stelle doppie colorate e ammassi globulari. Secondo loro le galassie
sono deludenti, a meno che il cielo non sia eccezionalmente limpido,
perch頤i troppo scarsa luminosit࠳uperficiale e generalmente
debordanti dal campo dell'oculare. Ora, il campo dell'oculare da 100
mm 蠤i 16 arcoprimi (11 quello da 50): credo vi siano molte
galassie osservabili di dimensioni minori di questo valore. Penso ad
alcuni oggetti di Messier come M 51 (11' x 7'), M 64 (6' x 3'), M 65
e 66 (8' x 2'), M 104 (6' x 2'), M 82 (9' x 4') o a NGC 891 (13' x
3') e NGC 4565 (16' x 3'), che giࠩn telescopi da 40-75 cm sono
significativi, e mi viene l'acquolina in bocca.

Qui a fianco, disegni di Don
Davis; in alto: Saturno, M 42, la nebulosa Eskimo, NGC 891; in
basso: Marte, M 57, la nebulosa Saturno.
Per avere un'idea di come questi oggetti si
vedono al telescopio, riporto qui sopra i disegni effettuati dallo
space artist Don Davis osservando all'oculare.
A quando un'iniziativa del genere in Italia,
mettendo a disposizione del pubblico e degli astrofili uno dei
grandi telescopi che stanno facendo la muffa presso i vari
osservatori professionali ormai dismessi per mancanza di fondi e di
interesse politico? |